Apnea una metafora della ricerca della felicità
Respira lentamente e cerca ad ogni respiro di liberare la mente dai pesi inutili se non dannosi; respira con il proposito di togliere il superfluo dall’anima, che se non allontanato, rischia di essere una zavorra che impedisce il raggiungimento dell’obiettivo che ti sei posto.
Ancora un respiro che ti arricchisce di ciò che hai bisogno e ti permette di raggiungere lo stato d’animo necessario perché possa rimanere concentrato sul proponimento.
Un altro respiro affinché tu riesca a ripensare alle azioni che devi seguire e allontani le abitudini scorrette, che ti fanno consumare ossigeno.
Se sei pronto e hai liberato la mente e caricato i polmoni verifica per l’ultima volta che il tuo essere sia in piena contemplazione di te stesso e del tuo obiettivo.
Solo allora il tuffo sarà lieve e sarai pronto a discendere nel profondo del mare e di te stesso, dove non si distingue più l’interno e l’esterno in quanto pacificati tra loro.
Tutto è normato dalle regole della fisica e dalle leggi dell’idrostatica, ma come vivrai quelle leggi dipende da te, dalla tua preparazione, dalla tua predisposizione con cui ti appresti al gesto dell’immersione in apnea.
L’immersione ha un limite di tempo e in quel “limite” devi scendere e risalire: ciò è il tuo obiettivo.
Nella relativa brevità del tempo del gesto atletico vedi condensato il “senso della vita”. Esso ti evidenzia come, a volte, si sprecano l’energia e il tempo che ti sono assegnati da vivere.
Puoi gestire la perfetta discesa come il raggiungimento della tua vita oppure come dai spazio a tutti quei dolori che ti ostacoleranno nel compimento del percorso che ti eri posto come meta.
Nell’Immersione riduci al silenzio il non necessario, altrimenti quel superfluo che alimenta il dolore ti indebolisce i propositi della vita. Se dai ascolto a quella sofferenza, o impedimento rischi di riservare uno spazio così ampio da non credere possibile altra via.
Respira! e cerca pace! Non lasciare spazio ad energie che disperdano il focus del tuo tuffo rendendolo breve.
Riempiti! e mira lo scopo! Non lasciare spazio ai pensieri che affossano e neppure la meta deve diventare il vero obiettivo; se lo fallisci ti toglie forza, ma se è il luogo dell’ideale che serve per prepararsi al tuffo-vita, allora non ti arrendi, non ti farai sottrarre forze e convinzioni.
Respira e cogli che il tempo è limitato e in quel tempo hai la possibilità di scegliere la strada principale o le diramazioni che finiscono nel nulla.
Respira! (sei hai fatto tutto,) la tua iniziazione è completa: hai imparato dall’errore ma non ti sei fatto depotenziare da esso, ora buttati nel profondo del mare e dove arrivi, ovunque tu riesca scendere è la meta giusta per quella volta.
Del futuro non sai, non prolungare il passato nel futuro. Così lo rendi palese, ma privo di ogni spirito e gusto della scoperta.