ANSIA

Cosa provoca l’ansia?

L’ansia è un segnale di cui la natura ha adottato l’essere umano per renderlo capace di rispondere alle situazioni di pericolo, di minaccia nelle quali si può trovare. Quindi predispone a comportamenti che possono preservare la propria incolumità evitando il pericolo o riducendo l’esposizione ad esso.

La questione diventa di interesse clinico quando l’intensità e o la frequenza dell’ansia finisce con rendere difficile o impossibile la vita quotidiana. 

Quali sono i sintomi dell’ansia?

La persona che soffre d’ansia vive quindi uno stato costante di pericolo, anche se non ben precisato e chiaro nelle sue origini.
I sintomi dell’ansia, che più delle volte la persona riporta, riguardano la sfera del sistema nervoso autonomo: tachicardia, sudorazione e accompagnati da senso di costrizione e irrequietezza. 

La persona, che soffre di ansia, attuerà comportamenti di autoprotezione che determinano una limitazione delle attività ansiogene con ricadute sociali e lavorative. Il risultato che otterrà sarà quello di una diminuzione del “successo” della propria vita; la qualità della vita, parametro fondamentale nel mondo moderno, viene erosa dalla sofferenza e riduzione delle aspettative di quel piacere che si ritiene fondamentale nel percorso di vita. L’insicurezza che la persona viene a percepire lo renderà meno performante sul conseguimento degli obbiettivi e piano piano un senso di fallimento sommergerà la sua visione nel mondo.

Come combattere l’ansia

Poter affrontare e gestire la sorgente dell’ansia diventa un passaggio obbligato per riprendere il normale corso della vita.

La terapia psicoanalitica funge da luce per illuminare il percorso di scoperta delle sorgenti inconsce profonde dell’ansia: esperienze emotive forti del passato che possono determinare una visione spaventata del mondo e un indebolimento delle forze necessarie per affrontare le prove della vita.
Bisogna sentirsi sufficientemente attrezzati per far fronte agli impegni della vita. Se non si ha questa base profonda di sicurezza, prima o poi, ci si trova a dover sostenere un impegno che non consideriamo alla nostra portata.
La terapia psicoanalitica quindi ha il compito di tornare al punto di questa originaria debolezza, di fornire al paziente la possibilità di risolvere questo suo punto di arresto e riprendere il suo percorso.

Per il controllo delle forme più gravi di ansia può essere necessario abbinare ai colloqui, che avvengono con una frequenza di uno o due volte la settimana, secondo i bisogni del momento, anche la terapia farmacologica sia della medicina accademica sia della medicina integrativa.

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